2.29.2008

il colore della notte

il colore della notte
è quello della mia debolezza
dipinto sull'occhio
tatuato nel tempo

una fragile soglia
mai chiusa del tutto
è il gusto dell'acqua
stagnante

il colore che non scoprirai
perché di luce solo
scolorato
lo sai vedere
non ne conosci nemmeno
il prezzo

E siccome al cattivo gusto non c'è mai fine...

Non ci credo...
La coppetta mestruale per risparmiare rifiuti no!!!

2.26.2008

なんとなく、クリスタル

Furibondi come attori dimenticati in uno spietato ingranaggio.
Sorpresi privi di suture,
a rammendare dicotomie, danzando
liquefatti, assetati
di antibiotici sessuali.
Le identità
scomputate nei fattori primi,
esalando infiniti
ultimi respiri.

E se non ora, quando?

Ma se sarò me stesso, chi mai sarò?

Sono entrato in Second Life
e ti ho incontrata nel mio negozio
che compravi il cioccolato.
Non ho avuto il coraggio di rivolgerti la parola
io lì non ti conosco,
temevo di scoprirti più dolce
di quando sei con me,
senza sapere cosa dai in cambio
della tua tenerezza.

Mi sono sentito vuoto,
ho scaricato del porno,
mi sono masturbato;
sempre vuoto.
Ho cercato annunci di gangbang nella mia città,
niente da fare. Calma piatta, vuoto.
Ho una seconda vita vuota.
Non riesco più a scrivere su un foglio di carta,
non gioco più a scacchi,
non so individuare i miei punti deboli.
Ho cercato su Google i nomi dei miei compagni di scuola di liceo.
Molti sono professori universitari,
uno ha aperto un sito di incontri.

Mi mancano
quelle settimane in cui ti conoscevo piano piano.
Le parole che si componevano
a scatti nella finestrella
della chat
.
Era come aprire un pacchetto
di figurine,
quando te ne manca una sola.
Mi sembrava che avrei vissuto per sempre
dentro a quella sfera segreta,
mi sembrava di essere al sicuro,
non certo esposto al pubblico ludibrio
in una galleria di specchi senza alcun riflesso.

Ibrid@menti

Segnalo le due interessanti iniziative di
Ibrid@menti.



Per chi voglia cimentarsi, il tema in corso è Identità Virtuali.
Io mi cimento.

Ma se sarò me stesso, chi mai sarò?

Ricordate quella mitica storia degli anni '80 sugli universi paralleli, su Topolino?
A me ha segnato la vita.

Ho scovato il mio io dell'universo parallelo, è il dottor Guillermo Gonzalez, astronomo di fama. La somiglianza è financo imbarazzante, a parte la chioma...


Lo sa anche Wikipedia.

Garry Kasparov - Come la vita imita gli scacchi

Garry Kasparov è stato il più forte giocatore di scacchi della storia.
Nel 2005 si è ritirato per dedicarsi alla politica, schierandosi nettamente contro il governo Putin.
È difficile spiegare Kasparov a chi non si è "ammalato" di scacchi almeno una volta nella vita. Spero di riuscirci, un giorno.
Quando l'ho visto da Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa (potete rivedere l'intervista qui) mi sono sinceramente commosso.

Un uomo che è stato sul tetto del mondo nella più nobile delle discipline sportive d'intelletto lotta strenuamente per la libertà nel proprio paese, senza paura.
Kasparov è già stato più volte aggredito e pestato durante i suoi comizi, è stato anche in carcere, eppure non molla. Sembra avere una mossa a sorpresa in mente, che conosce solo lui. Intanto, in Russia si consumano le ennesime elezioni farsa.

Mondadori ha appena pubblicato in Italia l'ultimo libro di Kasparov , traducendo da cani il titolo, ma vabbè.
Io non me lo perdo.

La rai non si smentisce mai

Il canone Rai sfida le leggi della fisica.

2.25.2008

persecutio temporis

Io i nomi dei bar non me li ricordo,
ma quello là in Portoni Borsari...
quello con un arco all’ingresso, che quando sono andato in bagno
alla radio c’era Se telefonando, e lì ho deciso che ti baciavo.
Stavi bevendo il caffé d’orzo e ti ho baciata:
ti si è rovesciato tutto sulla gonna
e ti sei ustionata le cosce.
Ma poi siamo andati comunque a bere la cioccolata,
bianca, da Tubino,
che sono tornato anni dopo e adesso c’è il Bugiardo,
ma a me piaceva da morire Tubino.
Era tutto lungo e stretto, mica facile trovare posto,
che poi forse si chiamava CTS,
ma a me piaceva quando lo chiamavamo Tubino.
Si beveva il miglior caffé di Verona
da Tubino.

Quando ti avevo detto che andava tutto bene non era mica vero.
Mi aspettavi per il caffé e sono scomparso,
ma non era un gioco, solo un giorno buio.
E poi non ti ho più scritto. Quando ci rivediamo
puoi frustarmi con lo sbattiuova
come la signora su quella copertina di Oggi in Cucina.
Lo so che muori dalla voglia.

E insomma, poi avevo anche paura di perdermi,
sai, dopo tanti anni le strade non le ricordo,
non faccio più il barista:
la mia capacità di sopravvivenza in un ambiente urbano
è molto limitata.

Allora ci troviamo in Via Roma?
Da qualche parte un caffé lo beviamo.
Sai che poi sono rincoglionito io e Tubino c’è ancora?

2.23.2008

Only dead fish swim with the stream

The inexhaustible Sarah Bosetti is the mastermind behind this new interesting web project.
Please welcome Submarine Magazine!
You can download the first issue of Sub Mag in PDF for free from the website.
Submarine Magazine is multilingual, with articles in English, French and Dutch, mainly about art & cinema.
Reading the 1st issue, I really loved Sarah's piece about La mostra.
I've been a bartender for a long time too (and had the pleasure to share with Sarah some of this time behind the counter).
I'm also a hidden artist, obviously, and I guess all of you are too...

2.22.2008

EPT Dortmund - Vince Mike McDonald


Questo ragazzo canadese ha solo 18 anni ed è il più giovane vincitore nella storia dello European Poker Tour e si è portato a casa quasi un milione di euro.
Lo scorso Novembre, all'APPT di Macao, mi ero trovato al tavolo con lui in due occasioni, prima in un torneo da 500 dollari di buy-in (dove ho conquistato tavolo finale e 10° piazza, mio miglior risultato di sempre in un torneo internazionale live), poi in un sit and go.
In entrambi i casi, il giovane Mike mi era sembrato una vera pippa.
Quando si dice che uno c'ha occhio...

Mothercare + Human Cluster @ Covo Antivo (BS)

Il 16 febbraio abbiamo messo a ferro e fuoco il ridente paesino di Rivoltella di Desenzano del Garda assieme agli Human Cluster di Perugia.
Grande serata e grande prestazione degli HC, veramente potenti, in particolare la dolce fuori ma gore inside Bity.
Grazie anche a tutti i ragazzi del pogo, è sempre un piacere quando c'è "action" sotto il palco.

Stay Brutal!

Buzzati, gli sbandieratori e la telepatia



A quanto pare, io e babbonatalemorto stiamo sviluppando un interessante contatto telepatico.
Prima ci troviamo a discorrere degli sbandieratori durante gli inni della partita di rugby Italia-Inghilterra di sabato scorso, poi oggi babbonatalemorto mi tira fuori le tavolette ex voto di Dino Buzzati.
Le tavolette ex voto di Buzzati mi perseguitano da mesi oramai, me le sogno quasi tutte le notti dopo che le ho viste al concerto della Piccola Bottega Baltazar in Scighera.
Si tratta delle illustrazioni de I miracoli di Valmorel, un'opera minore del grande autore bellunese.

Ve ne regalo un paio, il Grande Cane e il Colombre.
Assieme a una visione dell'uomo di estrema saggezza che è babbonatalemorto.
E se non avete mai letto Buzzati, cospargetevi il capo di cenere e rimediate subito correndo a leggere il racconto breve Sette messaggeri, un vero capolavoro.


2.21.2008

Mr. Doe finalista al Morning International Manga Competition

L'inesauribile Adriano "The Machine" Barone, coadiuvato in questo caso dagli spettacolari disegni di Simone Altimani, segna un'altra tacca nel percorso che lo porterà presto a diventare più famoso del papa.

Il racconto a fumetti Mr. Doe del dinamico duo è infatti in finale nel prestigioso M.I.M.C., concorso internazionale indetto nientepopodimeno che dalla Kodansha!

Io intanto sto concludendo l'editing della versione romanzo di Mr. Doe (sempre di Adriano, stavolta in combutta con Paolo "Sarnataro" Melissi).

Maggiori info su Mr. Doe le trovate su Manga Forever.

Come nasce un romanzo

Opportunità più unica che rara quella che ci regala il buon Emanuele Terzuoli.
Nel suo blog racconta passo passo la stesura del suo prossimo romanzo, un vero e proprio work in progress.

Come nasce la trama di una storia nella mente di uno scrittore? E i personaggi?
Come va organizzato il lavoro di stesura?
Tutte domande a cui sarà più facile rispondere dopo aver seguito gli sviluppi di questo progetto sul blog di Emanuele.

Studentessi

A nemmeno 15 euro, con Repubblica, è uscito il nuovo disco di Elio e le Storie Tese.
Per quanto mi riguarda, finora è l'evento più rimarchevole del 2008.
Accattatevill!

Imperdibile anche il video del singolo Parco Sempione!

2.20.2008

Il punto G

Non potevo non divulgare questa notizia.

A quando un punto G portatile? Che so, ogni due confezioni di Settebello, un punto G in regalo ;-)

2.15.2008

Zero di picche

Il nostro Adriano si supera con questa poesia di San Valentino.

2.09.2008

Saluti da Pari

Pari è un piccolo borgo medioevale, al confine fra la provincia di Siena e quella di Grosseto. Fa parte del comune di Civitella Paganico, che fra l'altro diede i natali al mitico disegnatore di Tex Galep , nato a Casal di Pari (altra frazione del comune) nel 1917.



2.08.2008

Dr. House

Lo sapevate che Hugh Laurie, l'attore che interpreta l'apprezzato dottor House, ha scritto pure un libro?
Un bel thriller, con un protagonista cinico come il dottore...
Pare niente male insomma.
Sapevatelo.
Immagine di Il venditore di armi

Grazie a Ema per la segnalazione.

2.07.2008

Lollipop

Notizia del giorno



p.s. per Adriano: questa dovevi postarla tu.

obZen

Andate subito sul Myspace dei Meshuggah e ascoltate Bleed.

Non importa che musica ascoltate, che musica vi piace o non vi piace.

Ascoltate.

I Am Legend

Ho scovato questa recensione del film su Debaser, e la trovo veramente perfetta!

Quindi me ne approprio:

Non ci si appropria di Titolo, Idea di Base e Atmosfere di uno dei Libri più belli ed importanti della Letteratura Fanta-Horror di tutti i tempi per cambiarne finale e Significato Filosofico?
Vergogna!


Per una recensione più appronfondita, consiglio quella apparsa su Civiltà Laica.
Oggi sono proprio pigro e di scriverne una io non se ne parla proprio...

2.05.2008

The Art of Losing

One Art
Elizabeth Bishop
1976


The art of Losing isn't hard to master;
so many things seem filled with the intent
to be lost that their loss in no disaster

Lose something every day.
Accept the fluster
of lost door keys, the hours bedly spent.
The art of losing isn't hard to master.

Then practice losing farther, losing faster:
places and names, and where it was you meant
to travel. None of these will bring disaster.

I lost my mother's watch. And look! my last, or
next-to-last, of three loved house went.
The art of loosing isn't hard to master.

I lost two cities, lovely ones. And, vaster,
some realms I owned, two rivers, a continent.
I miss them, but it wasn't disaster.

Even losing you (the joking voice, a gesture
I love) I shan't have lied. It's evident
the art of losing's not too hard to master
thought I may look like (Write it!) like disaster.

grazie Rebecca
io ti aspetto sempre

L'uomo da 85.000 libri (e conseguenti divagazioni)


Mentre noi poveri scribacchini della domenica ci affanniamo per pubblicare anche solo poche righe su un sito che riceve sì e no undici visite uniche annuali, un tale di nome Philip M. Parker vanta su Amazon.com la bellezza di 85.759 libri a suo nome.

Che abbia scoperto il segreto de Lo scrittore automatico di Roald Dahl? [che in Italia è pubblicato assieme a Il libraio che imbrogliò l'Inghilterra, entrambi racconti imperdibili].

Stimolato dalla notizia, ho scoperto anche che da un anno circa è uscito in Italia un romanzo intitolato Il generatore di storie. L'autore è Philippe Vassett, che molti già chiamano il nuovo Houellebecq.
E qui mi preme ricordare che La possibilità di un'isola, di quest'ultimo, è il più bel romanzo che
ho letto in tutta la mia vita.
Lo dico come quando ci si fa un tatuaggio: so bene che un'affermazione del genere non si tira indietro, e non ho paura.
Che poi ne scriverà anche meno di Parker, ma io preferisco così.

Recensioni #3


Big Business - Here Come the Waterworks (Hydra Head/Goodfellas, 2007)


Il muro di riff sludge/stoner e l’esplosione di stacchi hardcore dell’opener 'Just as the Day was Dawning' difficilmente può far credere che questa band sia un duo, eppure è così. E che duo... Coady Willis, batteria, proviene dai mitici Murder City Devils, Jared Warren, basso e voce, dai Karp. Il duo si forma a Seattle nel 2004 ma si sposta presto a Los Angeles, dove Buzz Osborne e Dale Crover decidono di integrarli nei Melvins, di cui rappresentano tuttora la sezione ritmica. Che i Big Business continuassero comunque come entità separata è stata una condizione posta dagli stessi Osborne e Crover (che spesso affianca il duo alla chitarra nei live). 'Here Come the Waterworks' è il secondo full–lenght, dopo 'Head for the Shallow' (del 2005, sempre su Hydra Head) ed è prodotto da Phil Ek (Modest Mouse, Built To Spill, Band Of Horses). Il principale elemento distintivo dei Big Business è la voce: Warren canta come un sedicenne che tenti di imitare a tratti Lemmy, a tratti Andy Garcia, senza riuscirci. Il risultato è una specie di scream/growl piuttosto sconclusionato e addirittura fastidioso, almeno al primo ascolto. Eppure ora, ogni volta che riascolto il disco, la voce di Warren mi piace sempre di più e trovo si integri perfettamente con il generale tono ironico e caustico di cui è pervaso il disco. Basta leggere alcuni titoli ('Another Fourth of July... Ruined', 'Grounds for Divorce'), alcuni spezzoni di testo ('Take your time old man/The mountains are happy to wait/These vultures are happy to wait' in 'I’ll Give You Something to Cry About') o peraltro una delle interviste rilasciate dai due, per capire che lo humor è l’arma preferita dei Big Business. Uno humor demenziale e nero che si sposa con una musica ossessiva ed epica. I Big Business non inventano nulla di nuovo, sia chiaro, ma questo disco è pieno di riff memorabili e di atmosfere epiche degne dei Neurosis e, addirittura, di alcuni Tangerine Dream (ascoltate l’ultimo brano, la strumentale 'Another Beautiful Day in the Pacific Northwest'). In certi momenti potrebbe anche venirvi nostalgia dei Kyuss di 'Welcome to Sky Valley' ('Grounds for Divorce').Un disco che potrebbe capitarvi di accantonare dopo il primo ascolto, ma che prima o poi finirà per colpirvi con le sue sferzate di puro rock’n’roll vecchia scuola ('Start Your Digging').Il pezzo preferito del sottoscritto, 'Shields', dove lo humor lascia suo malgrado spazio al dramma: 'What could go wrong?/I can't count the number of ways/You could still drown in knee-deep waters'. Chi ha buona memoria ricorderà che nel 2003 il primo batterista dei Karp, Scott Jernigan, morì annegato, privo di sensi, dopo un incidente in barca.

Recensioni #2


Pissed Jeans - Hope for Men (Sub Pop/Audioglobe, 2007)


Dopo il debutto del 2005 su Parts Unknown ('Shallow'), la band di Allentown, Pennsylvania, debutta su Sub Pop (dopo il 7 pollici 'Don't need smoke to make myself disappear') con questo secondo full–lenght di 10 brani. Nelle parole del vocalist Matt Korvette, l’obiettivo della band sarebbe di 'colpire l’ascoltatore con una miscela monotona e ripetitiva di rock che gli succhi via ogni energia, l’equivalente musicale di osservare uno sciacquone del water in azione'.La descrizione di Korvette è piuttosto riuscita, ma cerchiamo di andare più a fondo. La musica dei Pissed Jeans è un hard rock/punk massiccio e ipnotico, spruzzato di frequenti interventi noise e accompagnato da una voce lacerata, centrifugata e perennemente fuori controllo (David Yow dei Jesus Lizard è qui un buon paragone). La forza dirompente e le ritmiche graffianti di pezzi come 'Secret Admirer' e 'I’m Turning Now' fanno muovere la testa e testimoniano una freschezza e un livello di aggressività non comuni di questi tempi in band del genere. I Pissed jeans, dal vivo, devono offrire certo uno show sconvolgente e la Sub Pop si è dimostrata molto attenta ai più recenti fermenti underground mettendoli sotto contratto.Tornando a 'Hope for Men', dicevamo che il disco offre anche spazio al noise e alla sperimentazione: i due brani di riferimento in questo senso sono 'Scrapbooking' e 'The Jogger'. Il primo è costruito su un tappeto di pianoforte e voce, con rumori vari in sottofondo, e crea un’atmosfera di sinistra ed ermetica tranquillità che mi ha fatto ricordare i Boredoms più radicali. Nel secondo, una voce narrante e, una volta tanto, controllata si muove attraverso feedback e corrosioni chitarristiche varie degne dei migliori Sonic Youth.'Hope for Men' non è certo un disco memorabile, ma è un buon lavoro che ci mostra una band giovane ma molto matura e consapevole dei propri mezzi. Sono convinto che sentiremo ancora parlare di loro.

Recensioni #1


Jesu - Conqueror (Hydra Head/Goodfellas, 2007)


Nel 1986 Justin Broadrick suona la chitarra in 'Scum', album di debutto dei Napalm Death. Nel 1987 suona la batteria negli Head of David (ricordate la cover di ‘Dog Day Sunrise’ dei Fear Factory?). Nel 1988 fonda i Godflesh. Nel 1990 fonda il duo di alternative hip hop Techno Animal assieme a Kevin Martin, frontman dei God. Negli anni seguenti, rifiuta ghiotte offerte da parte di gente come Faith No More e Danzig. Non aspettatevi compromessi da un personaggio del genere. Chi ha amato i Godflesh, si sentirà di nuovo a casa.
Si riparte da Jesu: ultima traccia dell’ultimo album dei Godflesh ('Hymns') e nome del nuovo progetto di Broadrick, fondato nel 2003. ‘Conqueror’ è il secondo full–lenght, dopo l’omonimo, devastante debutto del 2005, sempre su Hydra Head. Si tratta di un album all’apparenza molto lineare, ma in cui scoprirete presto una grande complessità. Broadrick prosegue imperterrito la sua personale ricerca dell’apocalisse sonora attraverso un suono stratificato e rallentato, punteggiato di dissonanze che s’intrecciano a strutture melodiche semplici ma epiche. La pesantezza dei Godflesh c’è tutta, ma non è più abrasiva e distorta: è mistica e mentale (‘Weighless & Horizontal’. Il muro sonoro delle chitarre e l’atmosfera drone–ambient ricordano a tratti My Bloody Valentine e Jesus and Mary Chain (‘Mother Earth’). Mettetevi gli auricolari, spingete il volume al massimo e lasciate che questo disco semplicemente vi scorra dentro: un corto circuito sensoriale di rara bellezza, etereo e inquietante (‘Brighteyes’).
Nei programmi futuri di Jesu uno split con i Battle of Mice della Neurot Recordings: non vediamo l’ora.

Dove l’arte non ha nome

Cito dall'intro al sito di Emanuele Terzuoli:

"A Budapest c’è un parco, dietro la piazza degli Eroi. Nel parco c’è una statua di bronzo, che raffigura uno scrittore. Un cronista per l’esattezza; è stato il primo a raccontare la storia dei magiari. Sull’epigrafe c’è scritto semplicemente “anonymous”. Non sappiamo chi fosse, ma sappiamo cosa ha fatto. Come dire che contano i libri, non chi li scrive.
Se ci andate, giovani scrittori, ricordatevi di toccare la sua penna: sentirete fluire dentro di voi una grande ispirazione."

Visitatelo e setacciatelo. C'è solo da imparare.

2.03.2008

poesia del cazzo

è tutto il giorno che sto male
poi bevo
è tutto il giorno che ho mal di testa
bevo ancora
è tutto il giorno che non sto in piedi
e bevo
è tutto il giorno che ho problemi di orientamento
e bevo e scrivo questa poesia del cazzo
e chi se ne dovrebbe vantare poi?

La Russia sotto la neve in inverni mai visti:
Michele le registrava le sue poesie...
e io poi non l'ho più visto e ho sempre avuto quel dubbio
che iniziava per Lexotan...
Michele, se ci sei, dovunque tu sia, io ti ho ascoltato con attenzione
credimi, che poi bevo,
dammi corda,
poi sennò bevo e non ricordo
se dovevi darmi corda,
o io a te...

Ascolti del mese

Dischi più o meno nuovi da ascoltare abso bloody lutely:

Meshuggah - Obzen (in uscita il 7 marzo, ma si può già acquistare in mp3)
Neurosis - Given to the rising
The Mars Volta - The Bedlam In Goliath