2.05.2008

Recensioni #1


Jesu - Conqueror (Hydra Head/Goodfellas, 2007)


Nel 1986 Justin Broadrick suona la chitarra in 'Scum', album di debutto dei Napalm Death. Nel 1987 suona la batteria negli Head of David (ricordate la cover di ‘Dog Day Sunrise’ dei Fear Factory?). Nel 1988 fonda i Godflesh. Nel 1990 fonda il duo di alternative hip hop Techno Animal assieme a Kevin Martin, frontman dei God. Negli anni seguenti, rifiuta ghiotte offerte da parte di gente come Faith No More e Danzig. Non aspettatevi compromessi da un personaggio del genere. Chi ha amato i Godflesh, si sentirà di nuovo a casa.
Si riparte da Jesu: ultima traccia dell’ultimo album dei Godflesh ('Hymns') e nome del nuovo progetto di Broadrick, fondato nel 2003. ‘Conqueror’ è il secondo full–lenght, dopo l’omonimo, devastante debutto del 2005, sempre su Hydra Head. Si tratta di un album all’apparenza molto lineare, ma in cui scoprirete presto una grande complessità. Broadrick prosegue imperterrito la sua personale ricerca dell’apocalisse sonora attraverso un suono stratificato e rallentato, punteggiato di dissonanze che s’intrecciano a strutture melodiche semplici ma epiche. La pesantezza dei Godflesh c’è tutta, ma non è più abrasiva e distorta: è mistica e mentale (‘Weighless & Horizontal’. Il muro sonoro delle chitarre e l’atmosfera drone–ambient ricordano a tratti My Bloody Valentine e Jesus and Mary Chain (‘Mother Earth’). Mettetevi gli auricolari, spingete il volume al massimo e lasciate che questo disco semplicemente vi scorra dentro: un corto circuito sensoriale di rara bellezza, etereo e inquietante (‘Brighteyes’).
Nei programmi futuri di Jesu uno split con i Battle of Mice della Neurot Recordings: non vediamo l’ora.

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