Here's the official press release.
And here's the comment that Davide posted on the ED Myspace blog.
I agree with Davide on this.
ADDENDUM
Davide have been interviewed by Lambogoat about this. You can find the interview here.
Even if I can't be part of this anymore (that makes me sad, but life is often sad), I'm sure the new, long awaited tide has finally come in your life my friend. And it will take you as high as the sky. You finally found the exit from that opaque, filthy case, don't you think?
Ephel Duath Myspace will give you updates whenever there are.
For those who are interested in new Davide Tiso's projects, please refer to the Karyn Crisis band Myspace and/or to the Davide Tiso Music Myspace.
For those interested in my musical projects too, please follow this blog, Fringe Self Myspace and the Fringe Self blog.
6.06.2009
Quando giochi a poker non parlare di poker
Perché?
Ce lo spiega Tommy Angelo nel suo blog, con la solita verve e la solita ironia.

Ecco come si parla a poker.
Ce lo spiega Tommy Angelo nel suo blog, con la solita verve e la solita ironia.

Ecco come si parla a poker.
Ichi
No, non sto parlando del film culto di Takashi Miike.
[Come non l'avete visto???]
Ieri sera sono andato al circolo Arci Kroen di Villafranca (VR). Oltre alla prestigiosa apertura estiva del forno pizze, la serata è stata allietata da due concerti. The Hand è un duo inglese, formato da Rachel Dadd e Wig Smith: folk inglese tradizionale, ma anche atmosfere orientali. Purtroppo sono arrivato tardi e ho visto solo due pezzi.
Il secondo performer era il musicista/rumorista giapponese Ichi, che, come spesso capita con gli artisti provenienti dal paese del sol levante, ha catalizzato l'attenzione di tutti con un riuscito mix di trovate originali (melodie tradizionali mixate con basi jazz), autoironia (vedi video) e cultura antica. Ichi è un artista di Nagoya. Come spiega il suo nome d'arte ("ichi" significa "uno"), si tratta di un progetto one man band, che a tratti ricorda le sperimentazioni rumoristiche dei Boredoms, ma altre volte sconfina in emozionanti litanie rituali che ricordano certe produzioni Real World, come Voices from the Distant Steppe di Shu-De, lasciando intendere che, anche se di Nagoya (città del sud del Giappone), Ichi non è insensibile alle controverse derive della cultura Ainu in Giappone.
Perché controverse? È una storia lunga, ma qui ve la spiegano in breve.
Comunque, ecco come si presenta sul palco Ichi.
[Come non l'avete visto???]
Ieri sera sono andato al circolo Arci Kroen di Villafranca (VR). Oltre alla prestigiosa apertura estiva del forno pizze, la serata è stata allietata da due concerti. The Hand è un duo inglese, formato da Rachel Dadd e Wig Smith: folk inglese tradizionale, ma anche atmosfere orientali. Purtroppo sono arrivato tardi e ho visto solo due pezzi.
Il secondo performer era il musicista/rumorista giapponese Ichi, che, come spesso capita con gli artisti provenienti dal paese del sol levante, ha catalizzato l'attenzione di tutti con un riuscito mix di trovate originali (melodie tradizionali mixate con basi jazz), autoironia (vedi video) e cultura antica. Ichi è un artista di Nagoya. Come spiega il suo nome d'arte ("ichi" significa "uno"), si tratta di un progetto one man band, che a tratti ricorda le sperimentazioni rumoristiche dei Boredoms, ma altre volte sconfina in emozionanti litanie rituali che ricordano certe produzioni Real World, come Voices from the Distant Steppe di Shu-De, lasciando intendere che, anche se di Nagoya (città del sud del Giappone), Ichi non è insensibile alle controverse derive della cultura Ainu in Giappone.
Perché controverse? È una storia lunga, ma qui ve la spiegano in breve.
Comunque, ecco come si presenta sul palco Ichi.
6.05.2009
Tre consigli di lettura
Tre libri che ho letto in questo periodo e che mi hanno molto colpito, per motivi diversi.
Il primo è Pastoralia, una raccolta di racconti di George Saunders. Il racconto omonimo, che apre il volume, è una delle cose più originali che abbia letto negli ultimi anni, e il resto del libro si mantiene sullo stesso livello. Storie bizzarre ed eccentriche, un incredibile virtuosismo nei dialoghi, una sensibilità particolare per l'interiorità dei personaggi. E poi l'incipit:
Ammettiamolo, non sto mica tanto bene. Non è che me la passo proprio male. Non è che avrei di che lamentarmi, e ammesso che ce l'avessi non è che effettivamente aprirei bocca. No. Questo perché Penso Positivo/Parlo Positivo. Sto a cuccia e aspetto che s'affacci qualcuno. Anche se sono passati tredici giorni dall'ultima volta che s'è affacciato qualcuno e Janet si esprime continuamente a parole, ecco perché mi sento, capito come, un po' a disagio.
Questo è quello che io chiamo un incipit incisivo e destabilizzante, leggi: efficace.
Poi c'è Danil Charms, qui curato e tradotto da Paolo Nori, con i suoi Disastri.
Non trovo onesto tentare di recensire questo libro. Mi viene in mente solo il commento di Umberto Eco alla raccolta di aforismi Pensieri Spettinati di Stanislaw Lec: "Un libro di cui qualsiasi persona civile e pensosa dovrebbe leggere almeno tre o quattro righe ogni sera prima di prendere sonno".
Ecco, lo stesso per me vale per Disastri di Charms.
L'ultimo libro è un romanzo, ma alquanto sui generis.
L'autore è Frédéric Beigbeder, il titolo Lire 26.900.
Il romanzo è del 2000 e ha causato il licenziamento di Beigbeder dal suo ruolo di copywriter in una grande agenzia pubblicitaria, pur dandogli la celebrità letteraria.
Il libro ha due difetti evidenti:
- Beigbeder ci gode un po' troppo a sputare nel piatto dove ha mangiato per anni (come dice lui: "Non mi piace parlare bene di me, preferisco parlare male degli altri");
- a tratti Beigbeder vuole fare lo Houellebecq, ma il suo narcisismo gli impedisce di arrivare alle punte di disperazione dell'autore di Piattaforma.
Ciononostante, Lire 26.900 è un libro provocatorio, pessimista e divertente come pochi. L'ho divorato.
Lo consiglio comunque solo a chi ama da morire Houellebecq e Kelman.

Il primo è Pastoralia, una raccolta di racconti di George Saunders. Il racconto omonimo, che apre il volume, è una delle cose più originali che abbia letto negli ultimi anni, e il resto del libro si mantiene sullo stesso livello. Storie bizzarre ed eccentriche, un incredibile virtuosismo nei dialoghi, una sensibilità particolare per l'interiorità dei personaggi. E poi l'incipit:
Ammettiamolo, non sto mica tanto bene. Non è che me la passo proprio male. Non è che avrei di che lamentarmi, e ammesso che ce l'avessi non è che effettivamente aprirei bocca. No. Questo perché Penso Positivo/Parlo Positivo. Sto a cuccia e aspetto che s'affacci qualcuno. Anche se sono passati tredici giorni dall'ultima volta che s'è affacciato qualcuno e Janet si esprime continuamente a parole, ecco perché mi sento, capito come, un po' a disagio.
Questo è quello che io chiamo un incipit incisivo e destabilizzante, leggi: efficace.

Non trovo onesto tentare di recensire questo libro. Mi viene in mente solo il commento di Umberto Eco alla raccolta di aforismi Pensieri Spettinati di Stanislaw Lec: "Un libro di cui qualsiasi persona civile e pensosa dovrebbe leggere almeno tre o quattro righe ogni sera prima di prendere sonno".
Ecco, lo stesso per me vale per Disastri di Charms.
L'ultimo libro è un romanzo, ma alquanto sui generis.
L'autore è Frédéric Beigbeder, il titolo Lire 26.900.
Il romanzo è del 2000 e ha causato il licenziamento di Beigbeder dal suo ruolo di copywriter in una grande agenzia pubblicitaria, pur dandogli la celebrità letteraria.
Il libro ha due difetti evidenti:
- Beigbeder ci gode un po' troppo a sputare nel piatto dove ha mangiato per anni (come dice lui: "Non mi piace parlare bene di me, preferisco parlare male degli altri");
- a tratti Beigbeder vuole fare lo Houellebecq, ma il suo narcisismo gli impedisce di arrivare alle punte di disperazione dell'autore di Piattaforma.
Ciononostante, Lire 26.900 è un libro provocatorio, pessimista e divertente come pochi. L'ho divorato.
Lo consiglio comunque solo a chi ama da morire Houellebecq e Kelman.

5.28.2009
FRINGE SELF - first song available
Il progetto Fringe Self ha finalmente una pagina Myspace di riferimento e un blog dedicato.
Su Myspace è disponibile la demo version della nostra prima song, Monochromatic.
Ogni feedback è ben accetto!
Prossimamente news anche sugli altri (due!) progetti musicali che ho in cantiere.
Stay tuned!
Su Myspace è disponibile la demo version della nostra prima song, Monochromatic.
Ogni feedback è ben accetto!
Prossimamente news anche sugli altri (due!) progetti musicali che ho in cantiere.
Stay tuned!
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