7.31.2008

Rick Moody

Il classico appuntamento estivo di Urania con la YEAR'S BEST SF, la vetrina delle migliori short stories di fantascienza americana, a cura del mitico duo Hartwell-Cramer, non poteva mancare nelle mie letture di luglio. Stelle che bruciano è ancora in edicola.

Miglior racconto dell'antologia, per quanto mi riguarda, Gli algoritmi dell'amore di Ken Liu, un'affascinante e inquietante storia di bambole iper-tecnologiche.
[Se siete degli inventori di bambole, forse dovreste leggere questo post di Adriano Barone].

In realtà, scrivo tutto questo perché la lettura della raccolta di quest'anno mi ha riportato alla mente quella dell'anno scorso, Venti Galassie.
In quell'antologia, il racconto di punta era Il dossier Albertina di Rick Moody. Ecco, volevo spendere due parole su Moody. Io l'ho conosciuto grazie al documentario Il lato sbagliato del ponte di Giorgio Carella e Paolo Cognetti.
Moody non è certo un autore di fantascienza tout court, eppure il suo racconto è uno dei più intensi e disturbanti che io abbia mai letto. L'albertina è una droga sintetica che permette di rivivere il passato; una New York postapocalittica ne è totalmente dipendente e il protagonista del racconto tenta di indagare e di saperne di più su questa droga, redigendo per l'appunto il dossier omonimo.
Ecco, i tipi di Minimum Fax (che bisognerebbe fargli un monumento) hanno appena ristampato il racconto, assieme ad altri due, nel volume Tre vite.
Si tratta di una piccola gemma. Fatela vostra.

1 commento:

  1. Ecco perchè non hai portato avanti l'altra cosa...guarda quanto hai scritto sul blog...bravo, bravo!
    Io aspetto, eh! ^___^

    :A:

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