7.17.2009

Anamorph


Questo serial killer movie del 2007 ha più di una ragione per essere visto. Quarto lungometraggio dell'indipendente Henry S. Miller, Anamorph è un thriller hard bolied che più che Saw o Seven ricorda Raymond Chandler e Léo Malet. Willem Dafoe è il detective Stan Aubray, che indaga sugli omicidi di un serial killer/artista soprannominato Zio Eddie. Dopo cinque anni dalla cattura del presunto Zio Eddie, gli omicidi ricominciano e Aubray si ritrova sopraffatto dai ricordi dei passati omicidi e dal dubbio di non aver messo dietro le sbarre l'uomo giusto. Il killer lascia le vittime inserite in veri e propri quadri, installazioni "artistiche" con misteriosi rimandi e indizi nascosti, molti dei quali fanno direttamente riferimento a Aubray, lasciando intendere un coinvolgimento personale del detective con il killer. Dafoe è perfetto nel ruolo dell'investigatore laconico e silenzioso, appassionato di sedie antiche, quasi senza amici. Aubray lentamente mette assieme, senza forzature, i pezzi del puzzle artistico proposto dal killer, che non manca di interesse e fascino, e che ovviamente passa attraverso l'anamorfismo.
Notevole il finale baconiano, come anche la colonna sonora a cura di Reinhold Heil, già all'opera ne Il Profumo.