5.14.2008

Il problema del bagno

Devo riuscire a risolvere un problema logistico-creativo non da poco.
Il problema del bagno.
Cioè, appena entro in bagno, io mi trasformo nello scrittore più prolifico del mondo, che Asimov mi fa un baffo. Scrivo romanzi memorabili io, nel cesso.
L'ideale è davanti allo specchio, lavandomi i denti o strizzandomi i punti neri.
Sotto la doccia sono più da poesia, invece.
Così mi capita di correre fuori dal bagno come un forsennato, tentando di trasferire subito su carta le parole perfette appena pensate, ma la vena si scioglie subito e scorre via.
Allora ho riempito il bagno di taccuini e registratori vocali. Ho anche allestito una postazione notebook completa di mouse e stampante sopra la lavatrice.
Ho guardato con orgoglio questa mia creazione. Mi sono seduto davanti alla tv, aspettando ansioso il primo impulso fisiologico utile per entrare nella mia nuova reggia creativa. Ho bevuto due litri d'acqua in dieci minuti, finché non mi è scappata. Eccola, ho pensato, adesso vado e inizio il libro della mia vita. Entro, espleto, mano pronta sulla tastiera del portatile (sempre acceso). Niente. Vuoto assoluto.
Provo a farmi una doccia: niente.
Mi bevo due caffè, scendo dal tabaccaio a comprare le sigarette (non fumo). Torno in casa e ne fumo due di fila. Finalmente arriva lo stimolo, corro in bagno, mi siedo sulla tazza. Lo sgabello con penna stilografica e taccuino è lì a portata di mano.
Niente.
Mi sento dentro un paradosso matematico, dentro una di quelle trappole mentali da film di genere d'altri tempi. Vago per la casa, come se stessi cercando campo per il cellulare, sperando di trovare un punto in cui le idee ricomincino a scorrere nella mia testa. Niente.
Ho sete, apro il frigo e prendo un tè freddo. Ed ecco!
Idee a raffica, una dietro l'altra.

Un uomo scava una fossa in giardino per seppellire il cadavere di sua moglie e trova un baule pieno di strani manoscritti.
Una donna scappa dalla clinica psichiatrica dove è ricoverata, finisce a lavorare in un bordello e il suo protettore si innamora di lei.
Un uomo disperato entra in banca con un taglierino con l'intenzione di fare una rapina. Appena entra arriva un commando armato fino ai denti a rapinare la banca. Nasce una sparatoria con la guardia giurata della banca; tutti i presenti rimangono uccisi, tranne il nostro uomo. I sopravvissuti del commando scappano. L'uomo viene ingiustamente incriminato per la rapina e gli omicidi e finisce in carcere.
In carcere si appassiona allo sport, si tiene in forma. Esce dopo 9 anni, riconosciuto innocente dopo la cattura e la confessione del commando durante un'altra rapina. Parte per un giro del mondo a piedi. Un giorno, a Goa, salva una ragazza che si voleva suicidare buttandosi da un ponte.

Chiudo il frigo e tutto sparisce. Sono fottuto.
Ora ho il problema del frigo.

6 commenti:

  1. A me viene l'isipirazione quando sono al supermercatoa fare la spesa...mi porto sempre un taccuino...

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  2. Sai che non ho mai fatto caso a cosa penso quando sono al supermercato?
    Temo che la visione delle mille leccornie esposte mi provochi un improvviso vuoto mentale.

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  3. Tu hai scritto:
    "Sotto la doccia sono più da poesia, invece."
    Cos'è sta storia? Io conosco un uomo pronto a giurare che sotto la doccia tu vomiti, anche se poi si scopre che invece stavi canticchiando...

    Comunque ho la soluzione, direttamente da "Memento". Non devi rimepire di taccuini e registratori i luoghi, ma devi diventare tu il posto in cui scrivere. Così se domani ti viene l'ideona mentre infili la testa nel forno, non importa che bestemmi perché non puoi usare le penne di ghiaccio che avevi preparato per il frigo.
    Ti serve solo un bel po' di pelle su cui scrivere e un'unghia ben affilata con cui incidere.

    E un giorno ti ritroveremo dissanguato per terra con il tuo capolavoro stampato come un'epigrafe eterna sul corpo, roba da imperitura memoria.
    Ma ovviamente non ci capiremo un cazzo e ti seppelliremo ancora prima dell'incipit.

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  4. Vabbè ema, stai a guardà er capello! E poi senza la tua traduzione simultanea in dantesco postmoderno nulla ha più senso.
    A questo proposito, posterò presto nuovi testi in giappo per te.
    Non mi deludere!

    Interessante l'idea degli appunti corporali, sì sì.

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  5. ... controllerò la disposizione dei mobili e i numeri propizi per forno, gabi, lavatrice, frigo se vuoi ...
    a me le idee vengono quando guido...

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  6. Anche tu schiavo del Feng Shui? Che poi tradotto sarebbe?
    :D

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