Ecco, tanto mi piace Milano in libro tanto poco mi piace live.
Oggi ci sono tornato dopo circa un mese e rientrare a Verona è stato un vero sollievo.
Basta vedere il Monte Baldo innevato in lontananza per rilasciare la tensione.
Prima o poi scoppierà? Spesso mi domando: "Milano, prima o poi, esploderà?".
Sarà anche la lettura di Monocromatica, ma oggi Milano mi ha inquietato più del solito.
Per un attimo, oggi, in metro, nella stazione di Cadorna affollatissima, centinaia di persone che correvano verso lavoro-scuola-famiglia, ognuno concentrato sul proprio binario, mi sono sembrati il traffico autostradale di un futuro (distopico) prossimo, la litania apocalittica di un disfacimento della personalità.
Sì, mi faccio sempre delle belle seghe mentali in metro, è uno dei posti che preferisco per le seghe mentali (meno per le seghe corporali), per inventare linee vocali di canzoni, per tracciare storie da intrecciare in racconti. Gli incipit di romanzi poi, mi vengono benissimo in metro. Ne avrò scritti un migliaio in metro a Milano, in due anni che ci ho vissuto, tutti nella mia testa. Molti di più a Lisbona, in meno di un anno, ma lì la metro è veramente un luogo fantastico, al limite del parco giochi. Ogni stazione ha una sua caratterizzazione, i suoi colori, la sua architettura profondamente ragionata eppure leggera. Non come a Milano, che la metro sembra un carro bestiame, che son convinto che se un giorno la prendo in centro e mi spingo fino a quelle stazioni dai nomi danteschi, Cascina Gobba, Gorla, Cascina Burrona, Inganni... se un giorno faccio 'sta cosa, lo so che potrebbe capitarmi di restare l'unico passeggero nella vettura, l'unica anima viva in quel girone, scendere dal treno, salire le scale verso l'uscita, e scoprire un mondo terribile, un mondo inguardabile, se non con orrore, ma un orrore non causato da uno stacco netto con il mondo che conoscevi, no, solo una patina che è stata grattata via da una mano diabolica, da una forza primordiale, rivelando la maleodorante cappa di ipocrisia (rassegnazione) che ricopre la città.
Bizzarro che poi io sia convinto che il centro, in quanto tale, sia un posto (più) sicuro.
Vogliamo parlare di Via dei Fiori Oscuri?
Solo un attimo comunque, poi la mia monetina si è staccata dalle dita, scivolando chirurgica dentro la rivenditrice automatica di biglietti, e anch'io sono tornato in corsa sul mio binario del cazzo.
Non so a cosa penseresti se vedessi la metropolitana di New York (e relativi niuiorchesi di corsa), allora...
RispondiEliminaComunque, se porti la protezione in kevlar e le mitragliette, o l'armatura e la spada che succhia le anime dei nemici, o un goldone, insomma, dopo che ti sei ben protetto, se vuoi venire nella zona delle Cascine, ti ci porto...ti garantisco che NON è come in Silent Hill.
E' peggio. ^___^
Cazzate a parte, la prossima volta andiamo. Mica è la giungla inesplorata, mica.
_A_
un capolavoro guillermo
RispondiEliminavorrei averlo scritto io
Insomma, dai, non esageriamo!
RispondiEliminaGrazie cmq, ;-)