2.25.2008

persecutio temporis

Io i nomi dei bar non me li ricordo,
ma quello là in Portoni Borsari...
quello con un arco all’ingresso, che quando sono andato in bagno
alla radio c’era Se telefonando, e lì ho deciso che ti baciavo.
Stavi bevendo il caffé d’orzo e ti ho baciata:
ti si è rovesciato tutto sulla gonna
e ti sei ustionata le cosce.
Ma poi siamo andati comunque a bere la cioccolata,
bianca, da Tubino,
che sono tornato anni dopo e adesso c’è il Bugiardo,
ma a me piaceva da morire Tubino.
Era tutto lungo e stretto, mica facile trovare posto,
che poi forse si chiamava CTS,
ma a me piaceva quando lo chiamavamo Tubino.
Si beveva il miglior caffé di Verona
da Tubino.

Quando ti avevo detto che andava tutto bene non era mica vero.
Mi aspettavi per il caffé e sono scomparso,
ma non era un gioco, solo un giorno buio.
E poi non ti ho più scritto. Quando ci rivediamo
puoi frustarmi con lo sbattiuova
come la signora su quella copertina di Oggi in Cucina.
Lo so che muori dalla voglia.

E insomma, poi avevo anche paura di perdermi,
sai, dopo tanti anni le strade non le ricordo,
non faccio più il barista:
la mia capacità di sopravvivenza in un ambiente urbano
è molto limitata.

Allora ci troviamo in Via Roma?
Da qualche parte un caffé lo beviamo.
Sai che poi sono rincoglionito io e Tubino c’è ancora?

2 commenti:

  1. questo è già il mio post della settimana. il che giustifica due cose: mi piace molto: non leggo più nessun blog per la settimana e recupero salute!

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  2. Sono felice di contribuire alla tua salute!

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